(*)
Il varo del verso.
Sono finiti a cena all'osteria, italiani da ogni parte, uniti a Treviso.
Che fosse quello che volevano tutti, si vede chiaramente, secondo me, da quanto ordinano: ognuno al suo turno guarda il simpatico oste con un'esitazione percepibile, e poi molla l'assenso per qualcosina in più di quello che aveva in mente, mi pare.
Non ci sono più le mezze porzioni - parafrasa l'oste - e primi e secondi per tutti, contorni perfino, e dolci alla fine - forse non proprio per tutti tutti, ma insomma...
Rutilante verrà definito l'oste, giovane, capelli rossi e lentiggini, per prontezza di lingua, conoscenza del mestiere, e capacità d'improvvisare.
(Palmasco, divertito dalla performance, dallo sfoggio di mestiere, prima di manifestargli il proprio compiacimento di fronte alla tavolata, lancia un’occhiata verso Lena, involontariamente, quasi per accertarsi di non sbagliare.
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