E' un posto bellissimo.
La luce è magnifica, le spiagge lunghissime e ampie, basta decidere di andarci a fare una passeggiata e non ti accorgi più del tempo che passa.D'inverno il vento rende la pelle sensibile, il sole in una giornata di sole scotta la faccia, l'oceano percuote cupe onde sonore, Phil lo chiama the macho ocean, la salsedine in sospensione si sparge penetrante, si respira e si dorme alla grande.
Anche Ruth è già in piedi, ci muoviamo con cautela per non svegliare nessuno, prendiamo la macchina per andare a comprare il giornale a Phil e Bob, prendere un caffé fuori e qualcosa da mangiare, tipo un corned muffin.
Al bivio sempre la stessa storia, Ruth vuol farmi girare a sinistra facendo pesare l'affidabilità di chi viene qui da quando è bambina, io cerco di convincerla che anche da destra si arriva da Springs, anzi si fa prima e la strada ha meno curve.
Lo sa benissimo, ma a sinistra dev'esserci qualcosa attraverso cui ha bisogno di passare, ogni volta insiste e facciamo come dice lei, al ritorno prendiamo la mia.
Del resto ho anch'io qualcosa che m'aspetta, che ogni volta ritrovo col sussulto delle conferme segrete, si nasconde in una banalissima cassetta postale, quest'anno per la prima volta mi sono perfino fermato a fotografarla, ma il motivo dell'attrazione mi rimane del tutto incomprensibile, anche ora che posso guardare la fotografia con calma, sconosciuto almeno quanto quello di Ruth.
A quest'ora però non si ragiona troppo, più tardi poi non ci sarà più tempo per pensarci, arriviamo velocemente allo Springs generale store.
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